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mercoledì 8 luglio 2015

I diritti del lettore secondo AmyJay



Rispondo al book tag di Liza e di A Game of T.A.R.D.I.S., preso da quanto ho capito dall’ incipit di “Come in un romanzo” di Pennac –che per altro è qui alla mia sinistra, sulla scrivania, che mi guarda in cagnesco da aprile! Let’s go!

1) Il diritto di non leggere. Un libro che non avete intenzione di leggere, né ora né mai. 

Decisamente: la saga di Hunger Games di Suzanne Collins Non per cattiveria, ma ormai ho le tasche piene di recensioni, buone o cattive, e la trama l’ho letta su Wikipedia. L’idea non è male, secondo me, ma fa tanto moda ed io, odiando le mode, non posso assolutamente scenderci a patti.

2) Il diritto di saltare le pagine. Un libro che avete letto saltando pagine, interi capitoli, o magari soltanto lunghe descrizioni



…okay, mi preparo alla bomba a mano che mi lancerà Ylla: Il signore degli anelli, saga completa, di J.R.R. Tolkien. Allora…sì, bella la montagna, Frodo, ma santo cielo! Siamo appena al quindicesimo capitolo e siete appena partiti, e già so che mi mancano altri due libri per sapere come finirà…dai, per favore, guarda da un’altra parte!


3) Il diritto di non finire un libro. Un libro che avete lasciato a metà  


Il quinto capitolo della saga di Pretty Little Liars, ovvero Giovani, carine e bugiarde – cattive di Sara Shepard. Ho fatto tanto per averlo e…poi mi sono resa conto che era un fiasco totale, peggio dei precedenti –che un senso ancora lo avevano. Dopo aver letto i primi sei o sette capitoli l’ho riposto nel cassetto per poi venderlo su un sito di e-commerce peer to peer.

4) Il diritto di rileggere. Il libro che avete riletto più spesso.



Alice nel Paese delle Meraviglie, di Lewis Carrol. E come si dice in gergo, ogni volta che lo rileggo è diverso. Mi accorgo di particolari che non avevo notato, o cambia significato per me. Nel senso che in qualsiasi pasticcio emotivo e mentale io mi trovi, questo libro mi porta dentro di se e mi fa scordare di tutto il resto. E mi sento esattamente come la ragazza di cui parlano i Coldplay in “Paradise”.


5) Il diritto di leggere qualsiasi cosa. Un libro "per bambini" che avete letto da adulti, oppure un libro "per adulti" che avete letto da ragazzini.


La saga di Fairy Oak, di Elisabetta Gnone. E’ stato davvero un colpo al cuore leggerlo. Primo, perché a quell’età stavo giusto scrivendo una storia molto simile ma molto più fantasy medievale. Secondo, perché non pensavo che quel libro mi potesse emozionare tanto. E se provo a rileggerlo, mi emoziona ancora oggi il solo pensiero.
6) Il diritto al bovarismo. Il libro che più vi ha fatto desiderare di essere tra le sue pagine e di avere la vita dei protagonisti.


Questa è la scelta più difficile. In centinaia di personaggi mi sono immedesimata ed ho cercato di imitare. Ma me ne rendo conto ora, mai come Tris Prior in Divergent (di Veronica Roth). Tendenzialmente, in tutti i libri che leggo mi invento un “mio” personaggio che potrebbe incastarsi perfettamente con la storia. Con Tris, invece, mi sono ritrovata in lei. Io ero Tris, prendevo le sue stesse scelte prima ancora che lei le prendesse nel libro. Il fatto che quei tre libri siano tra i pochi non nascosti nella mia libreria è indice di questo mio bovarismo.

7) Il diritto di leggere ovunque. Il posto più strano in cui l'avete fatto. Ehm, cioè, il posto più strano dove avete letto.

Diciamo che ho due aneddoti, ma uno è simile a quello che è già stato scritto. E li riporto entrambi
Primo: weekend al mare con il fidanzato (nuovo): lui di la a fare la doccia, io in camera che nell’attesa sfioro le pagine del mio libro e…niente, mi prende il raptus. Lui rientra, sorride e mi dice:”Ma tu leggi proprio tanto, ne!”. E qui, citando la mia migliore amica, gli ho puntato il dito contro esclamando:”Se Tris e Tobias si lasciano entro le prossime tre righe ti riterrò direttamente responsabile!”.
Secondo: prendo Divergent in biblioteca, torno a piedi ed arrivo a casa che avevo già letto i primi cinque capitoli. Vi giuro che non ho idea di che strada abbia fatto quel pomeriggio! XD

8) Il diritto di spizzicare. Il libro che spizzicate con maggiore frequenza, perchè ne sentite più spesso la mancanza.


Luisito di Susanna Tamaro. Ho segnato con dei post-it rosa le mie citazioni preferite, che ogni tanto vado a leggere prima di spararle con saccenza sui social network.

9) Il diritto di leggere a voce alta. Un libro che almeno una volta avete provato a leggere ad alta voce.

Piangendo lacrime amare, a voce alta ho letto gli ultimi passi di Lettera ad un bambino mai nato di Oriana Fallaci. Non la amo particolarmente come persona, ma in questo libro ha raccolto una serie di pensieri che mi hanno molto colpita e che mi hanno fatto bene in un determinato momento della mia vita. Ammetto che non sia stata una scelta piacevole, è capitato, ma di solito leggo nella mente o a voce molto bassa.

10) Il diritto di tacere. Un libro che vi ha sconvolto così tanto (in senso positivo o negativo) da non voler condividere quelle emozioni con nessuno.


Io che di solito recensisco tutto e parlo di tutto, non ho mai avuto il coraggio di dire apertamente cosa penso di 6 aprile ’96 di Sveva Casati Modignani. Nell’estate di 5 anni fa, quel libro è stata una dolorosa profezia. Sulla quale, credo, vorrei che nessun’altro a parte me osi pronunciarsi.

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