Pagine

martedì 11 novembre 2014

La ragazza di Charlotte Street - Danny Wallace

"A volte la vita non è magica, lo sai. A volte la vita è quella di tutti i giorni. E' un salto dal ferramenta durante l'ora di punta della pausa pranzo. E' l'impercettibile suono sordo di una lampadina che si fulmina. E' il tuo vicino che viene per dirti che hai dimenticato i fari accesi.
Sì, raramente è qualcos'altro. Forse è uno sguardo fugace di una ragazza in Charlotte Street, per esempio. Ma quanto ci vuole prima che questo sguardo svanisca? Quanto tempo puoi vivere di questo sguardo?"
 Ho sempre pensato che i libri fossero capaci di viaggiare, pur non avendo modo di muoversi autonomamente. Questo libro con il dorso bianco era sistemato insieme a molti altri nella libreria di una mia carissima amica, in silenziosa attesa di essere recuperato e aperto. "Me lo presti?". Tre parole sono state sufficienti per far sì che la storia cominciasse, una storia che ha portato quel libro, mesi dopo, nella mia libreria, pronto per una seconda lettura.
 Quello compiuto dal protagonista, che ha la (s)fortuna di chiamarsi come il protagonista di 90210, è un viaggio diverso, spesso più psicologico che fisico, tra le vie di una Londra vista da un'insolito punto di vista.
 Al centro della narrazione c'è una macchina fotografica usa-e-getta che Jason Priestley - il protagonista - si ritrova tra le mani dopo un fugace incontro con quella che per la quasi totalità del libro verrà chiamata semplicemente La Ragazza. Lei è bionda (tranne che nella foto di copertina), bellissima, con quell'accenno di sorriso così... così... che fa impazzire tutti gli uomini, o che comunque rimane impresso nella mente del nostro narratore. L'idea di base su cui si fonda la trama di fondo, ovvero la ricerca di questa fantomatica "lei" a cui tutti sembrano dare il loro contributo, si limita per fortuna solo a fare da sfondo, permettendo a tutta una serie di vicende di intrecciarsi tra di loro. E ti viene da pensare: la vita è davvero così. Nella vita non trovi le foto di una sconosciuta e ti metti a cercarla senza che nessuno ti dia del pazzo maniaco. Però nella vita ti può capitare di perdere la fidanzata, il lavoro, di sbagliare tutto, di essere egoista, scattare in scenate di rabbia ingiustificata, nascondere le cose di cui più ti vergogni a chi ti sta davanti. E così, pagina dopo pagina, ti ritrovi a prendere in estrema simpatia quello che è il narratore di tutte queste piccole vicende, che più che il personaggio di un libro comincia a sembrarti un amico che ti racconta la sua storia davanti ad una birra fresca e leggera.
 Jason ti prende per mano, e ti trascina con lui, pagina dopo pagina, nei suoi errori, nelle sue piccole vittorie e nel suo costante cercare di recuperare, di crescere, di capire.
 Ho sempre avuto una teoria a favore degli uomini che scrivono d'amore. Hanno una marcia in più, e Danny Wallace ne è l'ennesima prova.