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domenica 5 luglio 2015

I diritti del lettore (Book tag)

Liza ha detto di provarci e io ci provo!
Book tag copiato da Liza.

1) Il diritto di non leggere. Un libro che non avete intenzione di leggere, né ora né mai.

Ulysses, James Joyce 
Odio avere pregiudizi nei confronti di libri che non ho mai letto ma Ulysses è stato l'argomento che ho più odiato in cinque anni di liceo, l'unico che abbia superato il disgusto per Il Piacere.
Quindi è semplicemente un NO. Non puoi usare un migliaio di pagine per parlare della giornata di tre tizi che per lo più se ne stanno persi nei loro pensieri e non darci nemmeno il sollievo di una virgola. Non puoi scrivere un libro apposta per non essere compreso.
No.

2) Il diritto di saltare le pagine. Un libro che avete letto saltando pagine, interi capitoli, o magari soltanto lunghe descrizioni.

Cinquanta sfumature, di qualunque colore, E. L. James.
Dovevo leggerlo, altrimenti non avrei potuto parlarne male, ma mi voglio troppo bene per farlo con attenzione.

3) Il diritto di non finire un libro. Un libro che avete lasciato a metà.

Le tredici vite e mezzo del capitano orso blu, Walter Moers.
Non che sia l'unico, ma di sicuro è il primo, e quindi non lo scorderò mai. Prima di allora credevo davvero di poter leggere interamente qualsiasi cosa.

4) Il diritto di rileggere. Il libro che avete riletto più spesso. 

Il Signore degli Anelli, riletto per mesi dopo la prima lettura e periodicamente ogni volta che mi viene un dubbio su qualche passaggio o dialogo 

5) Il diritto di leggere qualsiasi cosa. Un libro "per bambini" che avete letto da adulti, oppure un libro "per adulti" che avete letto da ragazzini. 














La voce segreta prestatomi al primo anno di università da una compagna fuori sede che l'aveva portato con se per sentirsi a casa: su di me ha avuto un effetto molto simile. 


6) Il diritto al bovarismo. Il libro che più vi ha fatto desiderare di essere tra le sue pagine e di avere la vita dei protagonisti. 

 Tutti credo non sia accettabile come risposta, quindi vado sul banale: Harry Potter, J.k. Rowling. Come si fa a dire di no a una scuola di magia? Oltretutto credo sia uno dei pochi mondi letterari in cui vorrei cambiare un bel po' di cose.

7) Il diritto di leggere ovunque. Il posto più strano in cui l'avete fatto. Ehm, cioè, il posto più strano dove avete letto. 

Sul marciapiede, cioè camminando. E sì, una volta mi sono schiantata contro un palo della luce, ma ero piccola e da allora ho fatto enormi progressi! Adesso, al massimo, inciampo.

8) Il diritto di spizzicare. Il libro che spizzicate con maggiore frequenza, perché ne sentite più spesso la mancanza. 

L'erede di Hastur, Marion Zimmer Bradley. 
Ovvero il libro che rileggo la sera prima di ogni esame o quando sono genericamente nervosa/arrabbiata/impaurita. Un terapista in formato tascabile!

9) Il diritto di leggere a voce alta. Un libro che almeno una volta avete provato a leggere ad alta voce.

Questa è difficile: mi capita troppo spesso di leggere qualche passaggio ad alta voce, perché non riesco a capirlo o perché lo trovo talmente geniale/esilarante/insensato da avvertire il bisogno di sentirlo.

10) Il diritto di tacere. Un libro che vi ha sconvolto così tanto (in senso positivo o negativo) da non voler condividere quelle emozioni con nessuno.  

Ci ho pensato a lungo, ma non mi è venuto in mente nessun libro che mi abbia sconvolto, in realtà il mio problema principale è trovare qualcuno che riesca a seguirmi nel mezzo dei mie sfoghi libreschi.
Al massimo taccio per gelosia: se un libro mi piace veramente i suoi personaggi diventano esclusivamente miei!

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