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giovedì 28 maggio 2015

Sorellanza stregonesca - Terry Pratchett

"Qualche volta bisogna essere gentili per essere crudeli"
 So benissimo che prima di Nonna Ogg l'ha detto qualcuno di decisamente non trascurabile, tipo Amleto, ma ogni singola citazione che esce dalla testa e dalle dita di Terry Pratchett va citata con un certo orgoglio.
Prima che possiate dire quello che avete in testa: no, non sono quel tipo di persona che si è messa a leggere Faletti o ad ascoltare Michael Jackson solo dopo che sono morti. Sono il tipo di persona che alla morte del suo scrittore preferito ha deciso di rileggere e di ricomprare (dopo averli raccolti con zelo e averli persi, uno dopo l'altro, chissà dove) tutto il possibile.
E Nonnina Watherwax sembrava essere un ottimo punto di partenza. Il punto di partenza.
A onor del vero, sarei dovuta partire dall'arte della magia, ma Sorellanza stregonesca è uno dei pochi Pratchett che non avevo finito, anni e anni fa, assolutamente senza  motivo. E quindi sono partita da lì, con l'intenzione di proseguire con gli altri due libri della stessa serie.
Ecco, il problema con Terry Pratchett è che semplicemente non esistono parole soddisfacenti, quando si tratta di descrivere una delle sue opere.
Pratchett è (era) brillante, molto british nelle sue battute, denso di citazioni. E' uno di quegli scrittori che devi leggere almeno 4 volte nella vita, ricominciando da capo ogni volta, perché sai benissimo che ti sei perso qualcosa. Sai benissimo che la ricerca dell'ultima citazione non è ancora finita.
Ecco, questo è un ottimo esempio di calderone di riferimenti possibili e semi-impossibili da trovare.
Semi-impossibili, appunto, esattamente come il ritrovamento di questo libro in qualche libreria.

2 commenti:

  1. Sono d'accordo su tutto. Sulla rilettura come omaggio, su come le parole per Pratchett non bastino mai, su come rileggendo si scopra sempre qualcosa di nuovo.
    E cavolo, la citazione ad Alice nel Paese delle Meraviglie la potevano anche lasciare nella traduzione.

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  2. Io sono giunta alla conclusione che non c'è niente di male nell'avvicinarsi a qualcosa solo per il clamore dovuto alla scomparsa del suo autore, anche se è una cosa fatta quasi un po' "per moda" non significa che non possa sbocciare vero amore.
    E poi non tutti possono avere un'amica che ti scatena il panico a suon di "Non ristamperanno più i suoi libri!! Non li avremo mai!!"

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