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domenica 28 giugno 2015

Soulles - Gail Carriger

Immaginate la Londra vittoriana che conosciamo grazie ai libri di storia, aggiungete vampiri e licantropi integralmente accettati dalla società, e infine buttateci dentro una zitella senz’anima, nonostante avesse solo venticinque anni d’età, di origini italiane e con quindi tutte le caratteristiche del caso: seno prosperoso, fianchi anche, carnagione olivastra, naso alla Dante e un parasole come arma contro soprannaturali ignari della sua identità.
Quando dicevo senz’anima, intendevo proprio priva di questa peculiarità che pare risiedere in abbondanza presso i soprannaturali. L’eccesso d’animo può fare la differenza durante la trasformazione in soprannaturale, la differenza tra la vita e la morte.
La nostra italianissima protagonista, tale Miss Alexia Tarabotti, era rimasta nubile, in quanto non esempio di bellezza secondo le mode dell’epoca dettate dalla presenza di vampiri d’alto rango, che prevedevano: pelle bianca e pallida, occhi chiari, capelli chiari, lineamenti delicati e infine costituzione sottile.

In realtà quello che la rendeva una sposa non accettabile era l’intelligenza, poiché a differenza della madre e delle sue sorelle, passava il suo tempo in biblioteca piuttosto che a rendersi ridicola mostrando una certa ignoranza durante le feste che Alexia evitava rifugiandosi nella biblioteca dei padroni di casa.
Proprio durante uno dei soliti balli, mentre Alexia si trovava in biblioteca, ridotta alla fame e costretta a farsi preparare del thé con dei biscotti, un’altra creatura ridotta alla fame tentò di dissetarsi con il suo sangue, ma il povero malcapitato non sapeva della straordinarietà di Alexia: una senz’anima col semplice tocco rendeva di nuovo umani i soprannaturali. Quindi il poveraccio senza più canini con cui morderla si ritrovò un parasole in testa che lo fece cadere e morire successivamente per mano della stessa indifesa, così poteva parere, fanciulla.
Ovviamente con un delitto soprannaturale, volete che non ci sia un corpo di polizia a tutela di queste classi? No, non sia mai. Magari anche capeggiata da un rampante barone scozzese tutto muscoli, un licantropo mi pareva logico, di nome Ser Connell Maccon? Ebbene si!
Quest’ultimo trovava il modo di porsi di Alexia piuttosto irritante quanto divertente, cosa che presto si accorse di provare la stessa Alexia.
La narrazione è in terza persona, anche se i pensieri dei personaggi sono espressi piuttosto bene. L’amore nei confronti di Miss Alexia Tarabotti è immediato, per il suo modo pragmatico di trattare le questioni, senza mai scendere dal gradino dell’alta società a cui appartiene.
V’innamorerete dei personaggi e di tutte le situazioni comiche che si creano, inoltre è scritto piuttosto bene, nonostante la traduzione italiana sia veramente pessima.
Divertente, con un’ottima suspance, rende l’investigazione un genere interessante e leggero.
Vi consiglio di leggerlo se vi piace il genere, però vi avverto: l’aMMore in questa storia non manca. Forse per i fanciulli non è una lettura che consiglierei ma alle fanciulle si.





BUONA LUNA PIENA A TUTTI!

5 commenti:

  1. Mmmm la trama mi ispira un sacco!
    Ce n'è proprio tanto di ammore o posso leggerlo senza prima prendere l'insulina?

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    1. No, non c'è troppo amore. Penso tu possa leggerlo senza diventare diabetica. Poi la protagonista è molto pragmatica, anche in quello! XD

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    2. Ottimo, perché l'ho già cercato in biblioteca XD

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  2. Alexia. Italianissima!!
    Ispira anche a me, grazie per averlo recensito!

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  3. A me bastava la tua recensione orale, ma questa mi ha convinta al 200% a leggerlo.
    Sai che dovrai prestarmi metà della tua biblioteca, vero? XD preparati *muahahah!*

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