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martedì 11 agosto 2015

L'amore è un progetto pericoloso - Graeme Simsion

Se non avete letto The Rosie Project,  fermatevi immediatamente. Alzatevi dalla sedia, mettetevi addosso una giacca (metaforicamente, fa davvero troppo caldo) e correte in libreria. Non importa che ore siano. L'amore è un difetto meraviglioso, come la Longanesi ha deciso di tradurre il primo libro della saga di Don Tillman (The Rosie Project, appunto), merita davvero una lettura. Quando una mia amica mi disse: "sto leggendo questo libro, è strepitoso", non ebbi dubbi nemmeno per un istante.
Quando mi regalò il seguito, capii che dovevo centellinare. Che Don e Rosie mi sarebbero mancati esattamente quanto la prima volta.
Ogni singola pagina di questo libro, e del precedente, per quanto mi riguarda è dedicata a lei.

La trama è pressapoco questa: Don e Rosie sono incinti. O almeno questo è quello che lei gli dice a pagina quattro, o nella quarta di copertina. Sono incinti, perché si dice così. Ma alla fine, è lei che è incinta. Lui ha tutto il libro a disposizione per entrare nell'ottica di quel plurale.
E riesce, naturalmente, a combinare un sacco di casini.

A differenza del primo libro, in cui lui è davvero strano, un sociopatico convinto, a volte sfiorante una specie di autismo, in questo frizzante seguito - non è un'idea mia, me l'ha fatto notare un amico - lui non è molto diverso da un uomo normale che si ritrova a passare da un "noi due" a un "voi due e poi ci sono anche io", per così dire. Ci sono tutte le difficoltà di accetazione di un uomo medio, raccontate da un uomo, quindi rese ancora più verosimili.

Solo che stiamo parlando di Don Tillman, che rende di colpo tutto più divertente.

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